Tisane detox: un rimedio naturale per il nostro benessere!

Tisane detox: un rimedio naturale per il nostro benessere!

Chi di noi non conosce il termine Detox?

Abbreviazione dell’inglese “Detoxing”, in italiano significa disintossicare.

In che modo si può depurare il nostro corpo dalle tossine, migliorando l’intera funzionalità organica ed aumentando la nostra vitalità?

Esistono diverse tisane, infusi e decotti, preparazioni a base di piante officinali che possiedono proprietà depurative innate. Queste, affiancate ad un’alimentazione equilibrata e ad uno stile di vita sano, contribuiscono al benessere fisico, aiutando il nostro organismo, ed in particolare gli organi emuntori (fegato, reni), a liberarsi dalle scorie accumulate.

Ecco alcune delle erbe officinali con i rispettivi effetti benefici:

– Timo: possiede grandi proprietà antisettiche, antiossidanti ed anti-infiammatorie, legate al suo contenuto in timolo (olio volatile maggiormente espresso).

Questa spezia, inoltre, ha un’importante effetto diuretico se utilizzata sottoforma di infuso. È facilmente reperibile nei supermercati in forma essiccata. Come preparare una buona tisana di timo? Si scalda un litro di acqua circa, prima che arrivi ad ebollizione si spegne, si aggiungono 2 cucchiai di timo essiccato. Si lascia riposare in infusione per circa 4 minuti e poi si filtra.

– Ginepro: le sue bacche rappresentano un diuretico naturale, in quanto stimolano i reni a produrre liquido, liberando dalle tossine il tratto urinario e preservandolo da eventuali infezioni.

Come preparare una buona tisana di ginepro? Si pesta un cucchiaio di bacche, si fanno bollire in un litro di acqua per almeno 5 minuti. Si lascia riposare il composto per una decina di minuti e poi si filtra.

Tarassaco: le sue radici sono ricche di fitonutrienti (tra i quali tarasserolo e tarassacina sono i più abbondanti), che conferiscono alla pianta ottime proprietà digestive, depurative, anti-infiammatorie e diuretiche.

Il tarassaco è, infatti, epatoprotettivo poiché stimola la funzionalità epatica, biliare e renale, attivando gli organi adibiti alla trasformazione e all’eliminazione delle tossine. Stimola, inoltre, la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. La sua assunzione è quindi indicata in caso di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. Come preparare una buona tisana di tarassaco? Aggiungere 30 g di radici fresche (o 6 cucchiaini di radice secca) in 1 litro di acqua. Per preparare un decotto, portate a ebollizione l’acqua e le radici in un pentolino capiente. Lasciate bollire per una decina di minuti poi spegnete il fuoco e lasciate riposare.

Ortica: le sue foglie, oltre ad essere ricche di ferro ed acido folico, hanno azione depurativa, diuretica e alcalinizzante. Contribuisce a disintossicare il nostro organismo.

Come preparare una buona tisana di ortica? Versare 1 cucchiaio di foglie di ortica in 1 tazza di acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min circa, poi filtrare l’infuso.

Cardo mariano: ha una potente azione protettiva sul fegato, legata al suo contenuto in silimarina. La sua assunzione è indicata per la disintossicazione epatica, in quanto favorisce l’eliminazione di tossine, rigenera i tessuti del fegato, stimolando la produzione di nuove cellule, ringiovanendolo e proteggendolo da danni futuri.

Come preparare una buona tisana di cardo mariano? Versare 1 cucchiaio raso di semi in una tazza di acqua fredda, accendere il fuoco e portare ad ebollizione. Far bollire per qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire, lasciare in infusione per 10 min, poi filtrare l’infuso.

A cura della Dott.ssa Federica Tentellini

Dietista specializzata in Scienze della Nutrizione Umana, esperta in nutrizione pediatrica

Contatti: f.tentel@gmail.com

Come sopravvivere al Natale senza ingrassare?

Come sopravvivere al Natale senza ingrassare?

Ogni anno quando si avvicina il Natale, oltre allo stress legato alla ricerca del regalo perfetto, cresce anche la preoccupazione sul comportamento alimentare da adottare durante le vacanze, per evitare di rientrare al lavoro con qualche kiletto in più.

La tradizione vuole che i banchetti si protraggano per oltre una settimana, ma in realtà i giorni di festa sono solo quattro : la Vigilia, Natale, Capodanno e l’Epifania.

Come vivere questo Natale in serenità?

Ecco a voi 10 consigli utili per andare incontro alle festività natalizie con più “leggerezza”, evitando le calorie di troppo, senza rinunciare al piacere della tavola:

  1. Evitare i digiuni prima delle abbuffate. Spesso si pensa che il digiuno possa compensare l’abbuffata. In realtà contribuisce solo ad aumentare la fame e la voracità, facendoci mangiare di più e accumulando maggiori quantità di grasso.
  2. Meno portate e più compagnia. Si sa, dai primi di Novembre si inizia a stilare il menù natalizio! Le portate sono tante, si mangia effettivamente troppo rispetto alle esigenze del nostro corpo: assaggiamo un po’ di ogni pietanza evitando gli eccessi, preferendo la compagnia di amici e parenti che ci regaleranno qualche sorriso in più e qualche centimetro di girovita in meno.
  3. L’acqua a tavola non può mancare. Ricordatevi di mettere in tavola grandi caraffe d’acqua, la quale favorisce la digestione facilitando l’azione dei succhi gastrici, specialmente durante gli interminabili pranzi e cene natalizie. E’ importante anche bere fuori pasto poiché l’acqua ha una funzione drenante che aiuta ad eliminare scorie e tossine accumulate quando si mangia troppo.
  4. Meno carboidrati & più proteine. Tra pandori, panettoni e primi piatti elaborati è bene continuare ad assumere la giusta quota proteica giornaliera, alternando fonti animali e vegetali.
  5. Zenzero, curcuma, pepe nero e cannella. Spezie alleate della nostra salute con proprietà antiossidanti e digestive. Attivano il metabolismo, impreziosiscono i nostri piatti e ci consentono di limitare l’utilizzo di altri condimenti (come sale, olio e burro).
  6. Frutta secca che passione. Mandorle, noci e nocciole regine indiscusse del periodo natalizio, caloriche ma virtuose. Se consumate nelle giuste quantità apportano al nostro corpo minerali, vitamine e acidi grassi essenziali, omega 3 e omega 6.
  7. Cioccolato che scalda il cuore. Per le merende più golose un quadratino di cioccolato fondente può gratificare il nostro palato, scaldare i nostri cuori e migliorare l’umore.
  8. Sì al brindisi, ma senza esagerare. A Natale il brindisi è obbligatorio, ma spesso dall’aperitivo al dolce e all’ammazzacaffè è tutto un susseguirsi di bollicine, vini e liquori. E’ importante moderare il consumo di alcolici, senza dimenticare di bere molta acqua.
  9. Il movimento anche a Natale. Spesso si interrompono le pratiche sportive! Concediamoci sì un po’ di relax, senza però dimenticare l’impatto benefico di una regolare attività fisica sul nostro organismo.
  10. Meno stress e più coccole. Nonostante il Natale arrivi nel periodo più freddo dell’anno, ha la grande capacità di riunire le famiglie e di portare calore nelle nostre case.

Buone Feste a tutti!

Autore: Dott.ssa Federica Tentellini – Dietista e consulente nutrizionale esperta in nutrizione pediatrica

Contatti: 333 29.15.420 – f.tentel@gmail.com

Quanti Caffè al giorno?

Quanti Caffè al giorno?

Caffè, l’irrinunciabile amore italiano

quanti caffè al giorno?

Grazie alla nostra Dottoressa e Nutrizionista vi spieghiamo le capacità benefiche del caffè

Da dove nasce il nostro amore incondizionato per il caffè?

Sicuramente dal suo aroma inconfondibile, dal suo gusto unico, ma ancor di più dalle proprietà stimolatorie della caffeina, l’alcaloide responsabile dei suoi effetti benefici.

Il caffè fa bene o male?

La caffeina ha effetto:

  • stimolatorio e tonico sulla funzionalità cardiaca e nervosa, motivo per cui il caffè dopo pranzo ci risveglia;
  • stimolatorio sulla secrezione gastrica e biliare, ragione per cui si pensa che il caffè faciliti la digestione;
  • lipolitico, promuove il dimagrimento stimolando l’utilizzo di grasso a scopo energetico e la termogenesi (produzione di calore);
  • anoressizzante, diminuisce l’appetito.

Quanti caffè al giorno?

Il limite giornaliero di caffeina (contenta anche nel tè, in alcune bevande gassate etc.) è di 300mg, che tradotto significa 3-4 espressi al dì.

Oltre questa soglia il caffè può indurre, anche in soggetti sani, tachicardia (accelerazione del battito cardiaco con aumento della frequenza e delle pulsazioni) e sbalzi pressori.

“Il caffè è sconsigliato, dunque, nei casi di ipertensione arteriosa ed insonnia“.

Inoltre, riduce l’assorbimento di micronutrienti essenziali per il nostro organismo, quali ferro e calcio, ed aumenta la produzione di succhi gastrici, ragion per cui è sconsigliato a digiuno e nei soggetti con gastrite, ulcera e reflusso gastroesofageo (RGE).

Bere caffè appena svegli?

Errore comune è l’idea che il caffè appena alzati ci permetta di iniziare la giornata con la giusta carica. In realtà, al mattino, il nostro corpo (in particolare le ghiandole surrenali) produce grandi quantità di cortisolo, ormone così detto “dello stress”, coinvolto nella regolazione della glicemia e nel ritmo circadiano (sonno-veglia), il vero responsabile del nostro risveglio!

Bere caffè appena svegli blocca gli effetti del cortisolo, creando poi una “tolleranza alla caffeina”, motivo per cui nel tempo abbiamo la necessità di maggiori quantità di caffè.

Qual è il momento migliore per prendere il caffè?

Quando i livelli di cortisolo sono bassi, ovvero tra le 10 e le 12 (accompagnato da uno spuntino sano) e tra le 14 e le 17.

Caffè zuccherato, macchiato o amaro?

Il caffè andrebbe preso amaro!

Sia il latte che lo zucchero inibiscono gli effetti stimolatori della caffeina, dunque del nostro amato caffè!

Autore: Dott.ssa Federica Tentellini

Dietista e consulente nutrizionale

Contatti: f.tentel@gmail.com

curcuma

Curcuma, la spezia della salute!

Curcuma, la spezia della salute!

ARTICOLO / By diariodiunadietista

La spezia che non può mancare in cucina!

Le spezie, un mondo di colori vivaci, profumi inebrianti e sapori intensi!

curcuma spezia

Dagli egizi ai romani, da Marco Polo a Colombo le spezie furono spesso considerate più preziose dell’oro.

Ma ancor prima di costituire ricchezza, esse furono medicina.

La Curcuma :

curcuma benefici

La curcuma, una polvere di colore giallo-arancio brillante estratta dal rizoma della CurcumaLonga, è originaria del Sudest asiatico ed è alla base della cucina e della cultura indiana.

Bevanda antiossidante, tipicamente indiana, è il golden milk .

curcuma asia

Viene chiamata asthe o “spezia della vita” e definita come l’oro dell’India.

La ragione di questa definizione e della sua celebrità risiede nella salute delle persone che la utilizzano quotidianamente in cucina.

In india, infatti, l’incidenza di malattiecroniche (tipiche del mondo occidentale) è notevolmente più bassa.

Il Dottor D. Frawley, fondatore e direttore dell’Istituto Americano sugli studi Vedici e membro dell’Associazione Nazionale di Medicina Ayurvedica disse:

«Se dovessi avere un’ unica erba su cui fare affidamento per tutte le possibili esigenze alimentari o di salute, sceglierei la curcuma, una spezia che tutti dovrebbero imparare a conoscere ed introdurre nella loro vita».

La curcuma deve le sue molteplici proprietà preventive e curative al contenuto in curcumina, un composto con forti attività antiossidanti e antinfiammatorie, tanto da classificare questa spezia come uno tra I più potenti strumenti di cura naturali.

Da sempre è utilizzata dai guaritori indiani come antiacido, per placare problemi digestivi; analgesico, per alleviare il mal di testa; come pomata per trattare disturbi cutanei.

Abbiamo già detto che la curcuma è un potente antiossidante capace di contrastare e distruggere I radicali liberi –ROS– (responsabili dell’invecchiamento e dello stress ossidativo) e di inibire le più importanti vie di segnalazione pro-infiammatorie (implicate nei disturbi cronici più comuni, dal diabete mellito 2 ai tumori).

Riassumendo, la curcuma possiede proprietà: anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antiossidanti, anti-infiammatorie,anti-tumorali, largamente amplificate dalla combinazione con la piperina(principio attivo presente nel pepe nero).

curcuma ricette

Come usarla in cucina?

Consiglio di utilizzare il rizoma grattato a fine cottura, la polvere a crudo (olio di curcuma). Provate ad insaporire I vostri piatti, dalle verdure ai cereali, dalla carne al pesce, rendendo così ogni pietanza più appetibile, ma soprattutto più HEALTHY!

Dott.ssa Federica Tentellini Dietista e Consulente Nutrizionale

Contatti: f.tentel@gmail.com

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golden milk benefici

Golden milk

Golden milk

RICETTA / By diariodiunadietista

CHE COS’È?

Bevanda usata in India per migliorare l’elasticitá delle articolazioni, depurare il fegato, eliminare infiammazioni presenti nell’organismo.

golden milk

Golden milk – RICETTA

Per prima cosa preparate la pasta di curcuma con:

  • 2 bicchierini (125ml) di acqua.
  • 1 di curcuma in polvere.
  • Scaldate l’acqua e mescolate la polvere fino ad ottenere una pasta solida da conservare in frigo.

golden milk ricetta

Ora siete pronti per preparare il latte d’oro!

Mettete a scaldare il latte (vaccino o vegetale), aggiungendo uno alla volta I seguenti ingredienti:

  • 1/4 di cucchiaino di pasta di curcuma;
  • 1 tazza di latte;
  • 1 pizzico di pepe nero
  • 1 cucchiaino di olio di mandorle, lino o sesamo;
  • 1/2 cucchiaino di miele come dolcificante;
  • Cannella a piacere

Delizia per l’occhio e salute per il corpo!

Dott.ssa Federica Tentellini Dietista e Consulente Nutrizionale

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lo zucchero fa male

Lo Zucchero fa male davvero?

Lo Zucchero fa male davvero?

Sappiamo bene che gli zuccheri sono alla base della nostra dieta, poiché rappresentano la principale fonte di energia per le cellule del nostro corpo e permettono a queste ultime di svolgere le proprie funzioni fisiologiche.

Ma il troppo stroppia!

Negli ultimi anni il cambiamento socio-economico e culturale ha portato, in Italia e nel resto del mondo industrializzato, ad uno sbilanciamento della nostra alimentazione, con un aumento smodato dell’assunzione di zuccheri semplici.

Ma perché troppi zuccheri fanno male?

Se consumati in eccesso gli zuccheri possono provocare una serie di danni fisici oltre ad una sugar-dipendenza.

La dolce polvere bianca amata in tutto il mondo può determinare complicanze importanti non solo in pazienti diabetici, con patologie cardiovascolari o metaboliche, ma anche in soggetti sani, in particolare in bambini ed adolescenti.

lo zucchero fa male davvero

Essendo zuccheri “semplici” non hanno bisogno di essere digeriti a livello intestinale, quindi una volta ingeriti vengono immessi subito in circolo.

Questo determina un aumento repentino della glicemia, alla quale il pancreas reagisce producendo ed immettendo nel sangue maggiori quantità di insulina, l’ormone ipoglicemizzante.

L’enorme sforzo compiuto dal pancreas può predisporre a stati di insulino- resistenza ed aumentare il rischio di diabete mellito 2, il così detto diabete alimentare.

perchè lo zucchero fa male

Alti livelli di insulina, inoltre, favoriscono l’infiammazione e sono responsabili della produzione di fattori che promuovono la crescita cellulare, che aumentano il rischio di insorgenza di tumori.

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È bene quindi limitare alimenti ricchi di zuccheri semplici (come prodotti da forno, zucchero raffinato, bevande gassate e zuccherate), prediligendo cibi freschi, alimenti integrali e legumi.

Zucchero da tavola:

Dai bar ai supermercati l’offerta di zucchero è estremamente varia!

In commercio esistono diversi tipi di zucchero:

è vero che lo zucchero fa male

  • Bianco, derivato dalla barbabietola o dalla canna da zucchero e prodotto di una serie di processi chimici di raffinazione che gli conferiscono il colore bianco brillante e l’aspetto granulare;

lo zucchero fa male o no

  • Di canna grezzo, il tipico zucchero in bustina che si trova nei bar e che spesso si tende a preferire a quello bianco.

Ma lo zucchero di canna grezzo è davvero migliore di quello bianco?

Spesso tendiamo ad associare il colore bruno dello zucchero di canna grezzo ad una maggiore qualità, ignorando però che, dal punto di vista chimico, entrambi contengono la stessa molecola, il saccarosio, e che sono ambedue sottoposti a processi di raffinazione che li rendono piuttosto simili. La differenza è che lo zucchero di canna grezzo contiene un residuo variabile di melassa.

E allora quale zucchero scegliere?

lo zucchero fa male o bene

Il vero zucchero è quello di canna integrale, prodotto non raffinato che conserva, quindi, una maggiore percentuale di micronutrienti (potassio, fosforo e magnesio) e vitamine (in particolare C e B).

  1. E’ meno calorico poiché contiene una minor quantità di saccarosio;
  2. Ha un indice glicemico più basso perché meno raffinato.
  3. È ricco di acido glicolico, alleato naturale della pelle, che possiede ottime proprietà esfolianti e anti-age;
  4. Espone ad un minor rischio di carie, sempre grazie alla sua alta percentuale di micronutrienti e più basso contenuto di saccarosio.

In conclusione lo zucchero fa male davvero?

Lo zucchero fa male se consumato in grandi quantità, per tanto è sempre consigliato controllare le dosi giornaliere seguendo le indicazioni di un medico di fiducia.

Dott.ssa Federica Tentellini

Dietista e Consulente nutrizionale

Contatti: f.tentel@gmail.com

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la colazione

La Colazione : la chiave per accendere il nostro Metabolismo

La colazione : la chiave per accendere il nostro metabolismo

ARTICOLO / By @diariodiunadietista

Quanti di voi fanno colazione al mattino? Saltare la colazione è uno degli errori più frequenti!

Molto spesso mi capita di ricevere pazienti, adulti e bambini, che saltano regolarmente la colazione per diversi motivi :

  • ” Non ho fame “
  • ” Vado sempre di corsa e non ho tempo di sedermi a tavola “
  • ” Quando c’è scuola non riesco proprio a mangiare, ho paura che il Prof. mi interroghi “


Ma perché la colazione è così importante?

Ebbene si una colazione sana è il pasto più importante perché:

  1. Fornisce al nostro corpo i nutrienti necessari per affrontare la giornata al meglio.
  2. Rafforza il nostro sistema immunitario grazie alle sostanze antiossidanti del tè, alle vitamine di una spremuta d’arancia o ai probiotici contenuti nello yogurt.
  3. Aiuta nel mantenimento del peso corporeo, consentendo di arrivare al pasto successivo con meno fame ed evitando di divorare snack ipercalorici durante la mattinata.
  4. Permette al nostro pancreas di lavorare con regolarità e di mantenere i livelli di glicemia costanti.
  5. Riduce il rischio di diabete mellito di tipo 2, poiché dopo ore di sonno e digiuno notturno aiuta a stabilizzare i livelli di insulina, prevenendone forti oscillazioni. Saltando la colazione, al contrario, l’insulina si riduce notevolmente e al pasto successivo aumenta fortemente, causando sbalzi che possono predisporre al rischio di diabete.
  6. Migliora i livelli di attenzione e la capacità di memorizzare, un ruolo chiave nei bambini e ragazzi che frequentano la scuola ed hanno bisogno di mantenere la concentrazione per studiare.



Inoltre un recente studio condotto dal Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares Carlos III (Madrid, Spagna) evidenzia che :

“saltare la colazione, predispone soggetti sani alla comparsa di eventi aterosclerotici, anche in assenza di fattori di rischio cardiovascolari.”

Dedichiamo più tempo a noi stessi, ricordando che “chi ben comincia è a metà dell’opera”.

  • Autore : Dott.ssa Federica Tentellini
  • Email : f.tentel@gmail.com